Bicentenario Emily (2018)


HAWORTH  28-30 LUGLIO 2018


(di Maddalena De Leo)



          In qualità di referente Italiana della Brontë Society e per mio immenso piacere ho partecipato a quasi tutte le celebrazioni predisposte a Haworth nel weekend del bicentenario della nascita di Emily Brontë, giungendo nel villaggio però solo il sabato pomeriggio 28 luglio e, di conseguenza, sacrificando la presentazione del libro I am Heathcliff, un evento curato da Kate Moss che, a quanto mi è stato riferito, ha avuto un grande successo di pubblico.

Tutti gli eventi tranne uno si sono tenuti sotto un ampio tendone bianco appositamente montato nel meadow dietro il Brontë Parsonage Museum e il sabato alle 19.30 inglesi si è dato il via ad una prima serata di poesia e musica curata dall’artista Melanie Abrahams.




 Come già intuibile nel titolo ‘This, that and the Other’, lo spettacolo si focalizzava sulla ‘diversità’ presente nel romanzo di Emily, dando attenzione a chi è diverso per etnìa e modo di pensare. A tal scopo poeti e artisti di colore e non, quali John Siddique, Jay Bernard, Will Harris, la stessa eclettica Melanie Abrahams con Tobago Crusoe e la poetessa di origine nigeriana Patience Agbabi, incaricata dalla BS delle celebrazioni di Emily 200, si sono susseguiti nella lettura di poesie proprie e riflessioni sull’opera di Emily Brontë.  Molto godibili le canzoni interpretate dal duo Abrahams-Crusoe che, con parole adattate alla vita di Emily, ha interpretato una diversa piacevole versione di ‘Que sera sera’ e del rondò di J.L. Dussek ‘Oh dear, what can the matter be?’




John Siddique


Patience Agbabi



 Tobago Crusoe


duo Abrahams-Crusoe

La domenica 29 luglio invece il tempo è stato terribile e vento e pioggia battente non hanno permesso purtroppo la prevista esibizione dei rapaci nei campi dietro la Parsonage.                                                
La sera, presso la sala auditorium interna della chiesa metodista di West Lane un pubblico numeroso ha assistito alla proiezione del cortometraggio di dodici minuti ‘Balls’ (assolutamente non un film come è stato invece definito) co-diretto dall’attrice ed ex-modella Lily Cole, nominata per quest’anno partner creativa delle celebrazioni di Emily 200. Ancora una volta il punto di partenza del breve filmato, realizzato in cooperazione con il Foundling Hospital, rimandava idealmente alla controversa origine di Heathcliff, anche se poi il tutto si svolge in epoca moderna analizzando la triste situazione di due ragazze madri costrette ad abbandonare i propri figli in orfanotrofio affidando alla casualità l’ammissione dei bambini in quel luogo. Dopo il cortometraggio un animato dibattito fra Lily Cole, l’attrice di colore protagonista Tia Bannon e il pubblico ha dato corpo alla serata.


Lily Cole in conversazione dopo la proiezione del cortometraggio da lei diretto

                                                

         E finalmente ecco il tanto atteso lunedì 30 luglio. Personalmente mi sarei aspettata che il villaggio, i negozi, i pub o gli albergatori partecipassero alla gioia della promettente giornata di sole celebrativa della propria famosissima concittadina ma, in verita’, dopo i primi accertamenti, mi sono resa conto che incredibilmente  quasi nessuno lì era al corrente del grande anniversario! In Italia avremmo decorato le strade con striscioni colorati e riempito le vetrine dei negozi con torte di zucchero con sopra il nome della festeggiata, come ad esempio accadde a Lucca nel 2008 per il nostro Puccini. Niente di tutto questo, invece, a Haworth a celebrare l’evento solo la Brontë Society!

Nel tendone alle ore 14 inglesi si è tenuta una triplice conferenza tutta al femminile intitolata ‘Emily speaks’, in cui le tre relatrici, tutte di origine extraeuropea, hanno continuato ad analizzare con riferimenti a Emily, a Heathcliff e al mondo moderno, la ‘otherness’ brontëana che risultava quindi essere il vero filone tematico delle celebrazioni del bicentenario.



       Ma la BS ha dato il suo meglio proprio la sera del 30 luglio quando, nel tendone affollatissimo e ‘sold out’, si è tenuta la grande serata del bicentenario dal titolo ‘What Emily means to us’. Si sono infatti avvicendati sul podio poeti, attori e scrittori, tutti accomunati dalla passione per l’opera brontëana che, indipendentemente l’uno dall’altro, hanno scelto di leggere o interpretare i passi per loro più significativi del romanzo, rivelatisi poi essere tali a livello universale. Ha dato inizio alla serata Rosie Garland, che con un’interpretazione efficacissima, ha proposto le pagine in cui Hareton impara a leggere sotto la guida amorevole della giovane Cathy, seguita da molti altri fra i quali Patience Agbabi, Tia Bannon, Lily Cole e Michael Stewart, ognuno dei quali ha fatto seguire alla lettura di una pagina di Wuthering Heights la declamazione di una poesia di Emily, quasi sempre tratta da Gondal. Assolutamente a sorpresa, poi, quasi al termine della prima parte della serata, la presenza di Chloe Pirrie, l’attrice che con grande successo ha interpretato proprio il ruolo di Emily nel recente sceneggiato BBC ‘To Walk Invisible’. Chloe ha giustamente scelto di recitare il passo più importante di Wuthering Heights, culminante nella famosa frase in cui Cathy dichiara ‘I am Heathcliff’, e lo ha interpretato al meglio delle sue possibilità, lasciando estasiato l’uditorio.



Nell’intervallo, con grande fortuna, ho avuto modo di avvicinare Chloe, ragazza giovane e molto disponibile, reduce da un’intervista concessa alla televisione inglese ITV che stava riprendendo la serata. Ho avuto quindi il piacere di riferirle l’apprezzamento che tutti i brontëani italiani nutrono nei suoi confronti posando  posando poi con lei per una foto ricordo della emozionante serata.



Nella seconda parte si sono poi esibiti gli Unthanks, un gruppo musicale folk del Northumbria molto famoso in UK, formato da due sorelle di cui una in avanzato stato di gravidanza. Fra i brani presentati, quello ispirato alla lirica ‘Shall Earth no more inspire Thee…’, facente parte del loro progetto ancora in embrione riguardante la poesia di Emily Brontë.




La serata, come anche la giornata dedicata a Emily, ha quindi avuto termine in un tripudio di applausi e congratulazioni da parte di tutti: uscendo dal tendone, alla fioca luce della luna che illuminava il prato prospiciente la Parsonage, è sembrato proprio che lo spirito indomito dell’autrice di Wuthering Heights aleggiasse sui tanti spettatori intervenuti, magari con sorridente approvazione!

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